02 Mag Lo studio per realizzare un borgo dei pescatori sulle sponde del Trasimeno
Davide Faralli ha sviluppato per la nostra associazione uno studio per un piccolo borgo dei pescatori da realizzare sulle sponde del Trasimeno. Chi ha visitato lo stand dell’Arbit a Coloriamo i cieli ha potuto vedere in anteprima le immagini che pubblichiamo qui.
Al centro dell’area lavoro esterna vi è il pennone per riparare i tofi il cui profilo ricorda l’albero di una barca.
Questo esile elemento verticale è anche il fulcro intorno al quale si articolano in una mirabile sequenza spaziale le tre unità in legno e canna palustre.
La disposizione delle capanne si serra a formare una piccola corte e nel contempo si apre sul terreno circostante e verso lo specchio d’acqua, integrandosi ottimamente con il paesaggio.
Faralli si è confrontato senza esitazioni con l’archetipo della capanna, traducendone i semplici elementi in forme severe che, grazie a felici accostamenti, riscattano la povertà dei materiali tradizionali.
Il progetto è improntato a una estetica dell’essenzialità in cui si coniuga felicemente utilità e bellezza.
Studio preliminare per la realizzazione di un borgo dei pescatori sul lago Trasimeno
Obiettivi:
- Sviluppare lavoro e turismo legati al lago
- Riqualificare e valorizzare la fascia lungolago
- Creare spazi rimessa e laboratori per la pesca
- Recuperare i sistemi costruttivi tradizionali
Descrizione:
- linea minimale che fonde tradizione ed architettura contemporanea;
- il borgo è pensato per una totale integrazione nel contesto paesaggistico della fascia lungolago;
- tramite l’utilizzo di materiali sostenibili quali canna lacustre e legno, i corpi si alternano tra rimesse e laboratori, con ampi spazi aperti dedicati al lavoro dei pescatori.
- un’idea innovativa che pensa al futuro, partendo dal passato.
[E. F.]