1861. Memoria sul disseccamento delle paludi del Lago Trasimeno trasmessa a S. E. il Ministro dei Lavori Pubblici in Torino

1861. Memoria sul disseccamento delle paludi del Lago Trasimeno trasmessa a S. E. il Ministro dei Lavori Pubblici in Torino

La raccolta di cui presentiamo la trascrizione venne stampata in volume a Firenze nel 1861 dalla Tipografia Mariani. Promotore dell’appello fu il sindaco di Castiglione del Lago Giuseppe Massini con i colleghi di Tuoro, Passignano e Panicale.

MEMORIA SUL DISSECCAMENTO DELLE PALUDI DEL LAGO TRASIMENO
TRASMESSA A S. E. IL MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI IN TORINO

Eccellenza

La Terra di Castiglione del Lago Capo-Luogo di Mandamento Circondario di Perugia situata su’ di amena collina sorgente con dolce declivio dal Seno del Trasimeno a guisa di Penisola, sia per sua costruzione pittoresca, sia per gajo panorama che si gode da più punti del Paese, ed un esteso Orizzonte di oltre quattrocento miglia di circonferenza, sia per il Palazzo di proprietà del Governo disegno dell’illustre Architetto Giacomo Barozzi da Vignola, e decorato da classici affreschi dei Fratelli Zuccheri, sia infine per la nuova Chiesa Parrocchiale aperta non ha guari, monumento anch’esso che merita l’ammirazione dei Concorrenti per essere decorata di Stucchi ed affreschi, presenta un’assieme, che al Passeggiero fà ritenere esser bene dolce un tal soggiorno per gli Abitanti del Luogo.

Ma il Trasimeno stesso che contribuisce non poco alla sua gajezza, ed alla amenità delle vedute, circondando il Colle ove sorge il Paese da Mezzodì, Levante, e Tramontana con i miasmi mefitici di esalazioni paludose rendendone l’aere insalubre, fa sì che tante bellezze a nulla valgano.

Ed infatto che giovar puote la vastità dell’Orizzonte, le magiche vedute, la gajezza del Trasimeno, a chi costretto ad abitare in Castiglione è amarèggiato dal pensiero, che da un momento all’altro nell’estiva stagione possa essere sorpreso dalle febbri periodiche, che degenerando ben di sovente in perniciose possa troncargli la vita, e vedere ben spesso rapirsi da morte immatura i suoi più cari?

E tale insalubrità non solo agli Abitanti dei Paese è nociva, ma a quelli pur’ anco dei limitrofi Villaggi, e delle circostanti campagne; e dalle quasi continue malattie che soffrono gli Agricoltori nella stagione in cui maggiori ne sono le fatiche campestri, danno non lieve và a risentirne l’Agricoltura, e la pastorizia unici rami d’industria di questi Luoghi.

Benché l’E. V. possa comprendere le ragioni che producono tali miasmi permetterà che le venga rappresentato, che in varii punti del Trasimeno essendo basse le sponde, nella Stagione invernale cresce il livello delle acque, e si spandono in varii punti per estensione considerevole. Quindi un’orgogliosa vegetazione di piante palustri impedisce che le acque stesse sieno mosse dai venti, e rimanendo stagnanti, al ritirarsi delle medesime nasce la putrefazione delle foglie ivi cadute, dei piccoli pesci che vi rimangono morti, e le esalazioni che ne provengono, producono malattie in quasi tutti gli Abitanti dei dintori, e la morte talora di non pochi capi di Famiglie, che si veggono ridotte nella miseria, e nella desolazione.

A rimuovere un tale permanente flagello da queste infelici Popolazioni, gli Abitanti di Castiglion dei Lago, e suo Territorio fanno calde istanze all’E. V. affinché una cosa di tanto rilievo sia portata alla discussione del Parlamento Nazionale, onde sieno adottati degli opportuni provvedimenti in proposito.

Non verrà preso per soverchio ardire dall’E. V. se l’Esponente si permette proporre il modo onde ovviare a tante sciagure.

E primieramente farebbe mestieri ingrandire, e rendere più profondo l’attuale informe Emissario, sulla bocca dei quale dovrebbe istituirsi una cateratta per regolare a seconda dei bisogni la sortita delle acque, e mantenere colà la superficie di esse nello stesso livello, il che in principio sarebbe mestieri effettuare in più anni, e nella stagione invernale affinché non fosse maggiore il danno arrecato alla Salute Pubblica. Per colmare poi i bassi fondi potrebbero non poco essere di utile i numerosi torrenti, che scaricano le loro acque nel Trasimeno, come in alcuni punti si è osservato, e se il Governo Clericale nemico dei pubblico bene, non avesse lasciato senza i necessarii ripari i lavori già fatti per ottenere di colmarli, già già si risentirebbero non lievi vantaggi per la pubblica salute.

Non piccolo sarebbe pure l’utile che ne risentirebbe il Pubblico Erario sia per i maggiori dazj che dai frontisti potrebbe ritrarne, sia per quello acquisterebbe nei fondi ex-Camerali, che possiede in Castiglione del Lago, la maggior parte dei quali sono lungo le rive dei Trasimeno.

Affidato il Sottoscritto al cuore magnanimo dell’E. V. spera che vorrà muoversi a compassione di queste infelici Popolazioni, ed interporre il suo valevole Officio presso il Parlamento, perché sia rimosso da questi Luoghi un permanente flagello, e queste Popolazioni, oltre avere la sodisfazione di vedere esauditi i loro giusti reclami, conserveranno gratitudine eterna all’E. V. che si è fatta promotrice di opera così benefica.

A Sua Eccellenza
Il Signor Ministro dei Lavori Pubblici
Torino

Il Sindaco
Giuseppe Massini

VOTO SANITARIO DI TUTTI I PROFESSORI
ESERCENTI NEI DINTORNI DEL LAGO TRASIMENO

Noi qui sottoscritti Medici, e Chirurghi dei Comuni ubicati nelle adjaceaze del Lago Trasimeno, essendo stati incaricati dai Signori Sindaci locali, affinché avessimo dettagliatamente esposto il nostro giudizio intorno alle più comuni malattie , che qui regnano, come proprie della mera località, e circa le cause dalle quali esse derivano, non lasciando i mezzi per impedirle; quindi è che imprendiamo ad esporre quanto appresso.

Le malattie che in grandissimo numero affliggono non solo gli Abitanti dei Paesi circostanti al Lago suddetto, ma la maggior parte eziandio del Contado e di altri Villaggi limitrofi, che trovansi a poca distanza del medesimo, sono principalmente le febbri intermittenti di tutti i tipi, ed in specie le perniciose, e quindi le gastriche e le tifoidee. Dall’una, o dall’altra di cotali febbri rari sono quegl’individui, che in certa stagione dell’anno non ne rimangano affetti, e mentre taluni vi ci incontrano la morte, molti altri vi restano infermi per varj mesi, ed anche per qualche anno, senza poter liberarsene con qualunque metodo curativo; né la perdonano agli stessi nativi del luogo, né risparmiano alcuna età, alcun ceto di persone.

Egli è un fatto incontrastabile, che tali malattie siano proprie soltanto di alcune peculiari località, giacché non si rinvengono ovunque, siccome accade della maggior parte dei mali che affliggono gli uomini. Queste località hanno tutte una qualche cosa di comune fra di Loro, della quale appunto mancano gli altri luoghi, ove regnare non vengonsi le febbri enunciate. Sembra dunque, che legittima ne nasca la conseguenza, che queste debbano riconoscere per fornite immediato della loro produzione quella tal cosa, che dicemmo avere in comune le citate località. E difatti a tutti è noto in qual numero esorbitante dominino cotali febbri nell’Agro Pontino, nel Ravennate, e Ferrarese, nel Senese, nel Mantovano, luoghi tutti che hanno di comune fra loro le acque stagnanti, i pantani, le paludi, l’aria umida e bassa, de’ quali requisiti non è punto sfornito anche Castiglione del Lago non che il contado, ed i paeselli adiacenti. Ed in appoggio di questa opinione prendiamo soltanto i nudi fatti, mentre ai di già esposti, aggiungeremo in conferma primamente la particolarità della stagione in cui sogliono svilupparsi le malattie in discorso, particolarità, che favoreggia appunto lo svolgimento del miasma paludoso. Allorché infatti negli estivi ardori, rese più rare le piogge, e forzate le acque a più rapidamente evaporarsi e quindi a restringersi in più angusto confine, avviene che forminsi nei dintorni distesi pantani ove una quantità d’insetti acquatici di pesciolini, e di uova, non che sostanze vegetabili nelle sole acque viventi, fatte prive di loro, subiscano poscia in quel limo coadjuvante la elevata temperatura, quelle fatali putride fermentazioni, da cui svolgonsi quei gas di non per anco determinata natura, pei quali avvelenata l’aria circumambiente, va a costituirsi quel seme sui generis, da cui ha origine, e si eterna la estesa famiglia delle anzidette febbri di accesso, e le morbose lente affezioni dei visceri ipocondriaci, che vanno poi ad essere anche esse una concausa pel mantenimento in discorso, per renderle refrattarie a qualunque farmaco, e perché alterandosi così l’assimilazione solido-umorale, sia quindi posto a soquadro l’intiero organismo. La stagione inoltre caldo-umida dell’Autunno rende più numerose tali malattie; e ciò appunto, perché è provato, che mentre il caldo favorisce lo sviluppo dei gas mefitici, il vapore acquoso, di cui è pregna l’atmosfera, serve ad essi di veicolo. Col ritornare poi dell’inverno, abbassandosi la temperatura, né potendosi più effettuare sotto il 12° grado la putrida fermentazione, anche il fomite dei morbi in discorso vedesi cessare, e solo rimangono febbricitanti quegli individui, che pel lungo ripetersi dei febbrili accessi, andarono incontro a complicazioni morbose, ovvero che il di loro sistema nervoso per la detta ripetizione, acquistò delle marche così profonde da ripetere da se stesso quegl’innormali movimenti, anche tolta la causa, che ne fu la produttrice primiera.

A riparare pertanto a sì gravi sconcerti Sanitarj cui ogni Anno vanno incontro gli abitanti non solo di questa terra, ma di Paesi, e Campagne, che ad una certa prossimità costeggiano il Trasimeno, il migliore espediente sarebbe quello di obbligare le di lui acque a mantener sempre fisso il loro confine, giacché in tal modo quel terreno che viene ricoperto dalle medesime nella stagione invernale, e che poi si discuopre nella Estate per loro ritiramento, lo che costituisce la palude, quel terreno, diciamo, ridotto che fosse a coltivazione, non tramanda più dopo poco tempo alcuna metifica esalazione, qualora non venga di nuovo ricoperto dalle acque del Lago. Una tale fissazione dei suoi confini potrebbe ottenersi coll’ampliare, il già esistente informe emissario, poiché in allora le acque crescenti per le pioggie trovando una sortita, non si dilaterebbero per l’adjacente terreno, e cosi non formandosi più paludi, si toglierebbero le cause immediate delle anzidette malattie.

Ecco i morbi endemici della nostra Terra, e suoi dintorni; ecco le cause che li fomentano ed i ripari che vi si potrebbero apporre. Piaccia al Supremo Governo, cui fuor di dubbio stà a cuore la incolumità de’ suoi Amministrati, di prendere gl’indicati provvedimenti per tutelare la salute di tanti fedeli Sudditi, afflitti mai sempre dalle infermità.

  • Adriano Dott. Michelangeli, Chirurgo Condotto in Castiglione del Lago
  • Cresentino Dott. Ercolani, Medico Condotto di Castiglione del Lago
  • Alesandro Dott. Alvi, Medico Chirurgo, Medico Condotto di Castiglione del Lago
  • Maccario Dott. Fabrizj, Medico Condotto di Castiglione del Lago con residenza in Giojella
  • Pietro Dott. Mari-Angeli, Medico Condotto in Tuoro
  • Clemente Dott. Coccia, Medico-Chirurgo Condotto in Passignano
  • Gio. Battista Dott. Massari, Medico Condotto di Panicale
  • Luigi Dott. Innamorati, Medico-Chirurgo Chirurgo Condotto in Panicale
  • Filippo Maccarini, Medico Chirurgo Condotto in Magione
  • Pietro Fornaci, Medico Condotto in Magione
  • Giuseppe Dott. Danzetta, Medico nel Comune di Magione

Visto per la verità delle firme degli Undici Professori Sanitarj quì soprafirmati e tutti dimoranti in Paesi e Villaggi situati nelle vicinanze del Lago Trasimeno; in fede ec.
Dalla Residenza Comunale di Castiglione dei Lago
Lì quattro Settembre 1861

Il Sindaco
Giuseppe Massini

RISOLUZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI TUORO
OGGETTO Sistemazione delle acque del Trasimeno
VITTORIO EMANUELE SECONDO PER GRAZIA DI DIO E VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA

L’Anno Milleottocentosessantuno Mese di Settembre giorno Due.

Nella Residenza Comunale alle Ore Dieci Antimerdiane si è riunita la Giunta Municipale composta del Signor Alessandro Boattini Sindaco, Antonio Costanzi, e Giuseppe Centoamori Assessori.

Ai quali riuniti il Signor Sindaco ha fatto conoscere che per aderire alle istanze, e preghiere di questa Popolazione invitava la Giunta Municipale a far conoscere al Governo dei Re gl’incovenienti, che si potrebbero ovviare, ed i vantaggi ai quali si andrebbe incontro ritirando le acque del Lago Trasimeno dalle paludi che annualmente nella stagione invernale suol formare con allargare e profondare l’attuale Emissario.

In seguito di che il Signor Antonio Costanzi ha fatto riflettere, che ritirandosi nella estate le acque del Trasimeno la putrefazione di sostanze vegetabili, ed animali da luogo ad una esalazione di aria mefitica ed insalubre, la quale è causa allo sviluppo delle febbri periodiche e perniciose, che apportano la desolazione ed il lutto nelle famiglie, risentendone danno maggiore la Gioventù; qual cosa potrebbe ovviarsi ritirando le acque dei Lago.

Quindi il Sig. Giuseppe Centamori ha esposto, che oltre il vantaggio essenziale, che si otterrebbe sistemando le Acque del Trasimeno, esposto dal Sig. Assessore Antonio Costanzi, altro ancora se ne va ad ottenere riguardo all’Agricoltura: Mentre essendo le rive del Lago pianeggianti, per ogni piccola escrescenza assai si dilatano le acque stesse, e ciò a preferenza si verifica in Val-Romana, Case del Piano, Pieve confini, e Borghetto per cui i Proprietarj oltre corrispondere le imposizioni dirette negli inondati terreni non ne ritraggono alcun profitto, perdendo ancora la semenza che in Autunno vi gettano, colla speranza, che il più delle volte rimane delusa, di ricavarne qualche frutto. Al che a mio avviso potrebbe aggiungersi che se la Ferrovia Aretina dovesse transitare per queste parti, forse il Governo potrebbe approfittarsi dei Terreni risultanti dal ritiro delle Acque per la lunghezza di Chilometri Quattordici.

In vista di che si spera che il Governo del Re cui sta a cuore il ben essere del suoi Sudditi sul riflesso dei danni che risente la Popolazione relativamente alla salute, e calcolati i vantaggi derivanti all’Agricoltura, vorrà prendere in considerazione la domanda che in nome della Popolazione gli viene diretta.

Fatto, e chiuso il presente Verbale in Tuoro alle Ore dieci antimeridiane del giorno, Mese, ed Anno sopradetti.

(Firmati)

  • Alessandro Boattini, Sindaco
  • Antonio Costanzi, Assessore
  • Giuseppe Centamori, Assessore
  • M. Vecchi, Segretario Comunale

RISOLUZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI PASSIGNANO
IN NOME DI SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II
PER GRAZIA DI DIO E VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D’ITALIA

L’Anno 1861 il giorno Sette Settembre

In seguito d’invito fatto correre a ciascun membro componenti questa Giunta Municipale dal sottoscritto Assessore ff. di Sindaco sono intervenuti nella Residenza Comunale di Passignano alle Ore 9 antimeridiane come appresso.

  1. Paolo Marzi, Assessore
  2. Francesco Ceccarelli, Assessore
  3. Carlo Paciotti, Assessore

Presieduta l’Adunanza dal sullodato Signor ff. di Sindaco il quale ha proposto la discussione della presente proposizione. Sono state presentate in questo Officio Comunale varie petizioni, le quali sebbene ciascuna per se abbia il suo intendimento, tendono nullaostante tutte ad un medesimo fine, migliorare l’attualità del Lago Trasimeno pe’ suoi rapporti di pubblica incolumità, di danni economici che arreca; ed estrinsicamente venga abolito il Motuproprio di Papa Pio VII Codice legislativo sul Lago imcompatibile con i diritti di proprietà, e coll’inviolabilità di persona, e di domicilio, che la forma costituzionale ci garantisce. Questi sono gl’intendimenti delle petizioni avanzate, e che a mezzo nostro chiedono vengano portate sul tavolo Governativo.

Data lettura dal Presidente delle petizioni, ha presa la parola l’Assessore Signor Francesco Ceccarelli dicendo, opino che l’attuale Governo vigile e provvido per tutto, e per tutti attuerà certamente una riforma su questo nostro Lago Trasimeno voluta dalla sua natura stessa, e porrà ad effetto uno dei tanti esistenti progetti, che l’energia del passato governo incapace di attuare migliorie sociali ha gettati sotto le panche Ministeriali. Non è dubbio, che le accrescenze, e decrescenze di acque che annualmente più o meno sensibili si succedono formano paludi, nelle quali avvengono fermentazioni di sostanze vegetabili, ed animali e ne risultano quelle palustri esalazioni tanto nocive all’umana salute e produttive del miasma generatore delle tanto numerevoli febbri intermittenti, e perniciose. A questo genere dominante di febbri che affliggono queste Popolazioni è pure da notarsi le conseguenze, e le reliquie che dietro loro lasciano nei moltissimi individui che ne sono stati affetti, quali sono le croniche alterazioni del sangue, del fegato e della milza, che difficilmente più se ne liberano, e che per questi, prima del tempo la morte recide il loro stame di vita. Per le accrescenze delle acque del Lago ne viene che vengono ricoperte, e sepolte sotto le acque moltissime sementi già fatte, e così defraudate le speranze dei Coloni, e Proprietarj; questo danno non piccolo porta inconvenienti economici e commerciali. È doveroso si attendino le petizioni avanzate, ed io proporrei venisse da noi proposto che si facesse voto al governo che tanto per ragione di pubblica salute, quanto per ragione economica per i surriferiti danni, che le inondazioni arrecano, venisse provveduto o con una certa, e stabile limitazione, o con un totale diseccamento certo più utile, e per i Popoli, e pel Governo stesso.

Per quanto riguarda il nominato Codice legislativo sul Trasimeno ha preso la parola il signor Paolo Mazzi Assessore ed ha detto, che questo è per sua natura vessatorio sì per parte dei pescatori, come di ogni cittadino. È vessatorio quando stabilisce alcune norme, la trasgressione delle quali fa cadere in contravenzione, ed in multe chi non conosce tal codice, ed anche il forestiero. È incompatibile colla costituzione quando a beneplacito della forza si possono fare arbitrarie personali, e domiciliari perquisizioni. È infine ingiusto quando si ammette che un proprietario è tenuto prestare il proprio terreno, non che il terreno allagato di particolare proprietà cosicché il padrone non è più padrone di farne a suo piacere quell’uso che crede, e vuole; onde il Motu-proprio del 1822 è codice incompatibile colla costituzione, e colla civilizzazione de’ tempi attuali.

Il Signor Assessore ff. di Sindaco Presidente ha soggiunto: Ho udito con vero piacere la leale, esplicita, e libera discussione e l’appoggio che avete dato alla mia proposta. V’invito a sottoscrivere il presente Atto, il quale io intendo inviarlo al Trono del Nostro eletto Re Vittorio Emanuele II, e confidare che il di lui cuore magnanimo vorrá apprezzare questa nostra petizione, e ottenere da esso quello che da tanto tempo si sperava.

Fatto, letto, e chiuso il presente processo Verbale questo dì Mese, ed Anno suddetti.

Per il Sindaco assente
L’Assessore ff. Bernardino Baldoni

  • Paolo Mazzi, Assessore
  • Francesco Ceccarelli, Assessore
  • Carlo Paciotti, Assessore

DELIBERAZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI PANICALE
IN NOME DI SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II
PER GRAZIA DI DIO, E VOLONTÀ. DELLA NAZIONE
RE D’ITALIA

Regia Intendenza Generale dell’Umbria

Comune di Panicale

L’Anno l8sessantuno; Il Giorno di Domenica 15 Settembre alle Ore cinque pomeridiane.

Previo invito si è riunita in questa Residenza la Giunta Municipale, e cosi gl’Illmi Signori

  • Mancini Gaspare, Sindaco
  • Romualdi Giovanni, Assessore
  • Zucchetti Vincenzo, Assessore
  • Mancini Federico, Assessore
  • Cesarini Serafino, Assessore

Sull’Istanza dell’Illmo Signor Sindaco di Castiglione dei Lago

Ad oggetto di esporre il Loro voto, e deliberare sul modo di migliorare l’attualità del Lago Trasimeno pei suoi Rapporti di pubblica incolumità, e di pubblico e privato interesse.

Il signor Sindaco espose ai Signori Coadunati, che a suo avvisso, unico mezzo di migliorare la condizione attuale degli adiacenti al Lago Trasimeno, non che dei paesi limitrofi al Lago stesso, sia per il lato igienico, sia per il lato economico, è quello di restringere sempre ad una stessa elevatezza la superficie delle acque, mantenendole sempre ad una inaccrescibile espansione, giacché impedendogli l’escrescenza, non si avranno più nella stagione estiva, allorché il Lago, scemando si ritira, dei ristagni di acqua che vanno a corrompersi, e divengono sorgenti di pestifere esalazioni; che ad ottenere il continuo grado di elevatezza della superficie del Lago vedrebbe indispensabile di portare l’attuale Emissario del Lago Trasimeno a quel punto di profondità ed allargamento necessario, e che potrebbe facilmente anche da non Periti dell’arte stabilirsi, che con tal mezzo verrebbensi a rendere salubri, e coltivabili i Terreni che attualmente sono soggetti alle inondazioni, e rimoverebbensi i danni, che ne provengono ai Proprietarj, e quindi anche al pubblico interesse, per la perdita dei prodotti del suolo causata dal dilatamento delle acque.

I Signori assessori riconoscendo anch’essi la necessità di Migliorare la condizione igienica delle popolazioni limitrofe al Lago Trasimeno, convennero ad unanimità sul parere esternato dal Signor Sindaco, reputando cioè come unico mezzo la correzione dell’attuale Emissario.

Su di che venne redatto il presente Verbale, che previa lettura, fu firmato il dì, ed anno che sopra

  • G. Mancini, Sindaco
  • Serafino Pesarini, Assessore
  • Giovanni Romualdi, Assessore
  • Vincenzo Zucchetti, Assessore
  • Americo Mancini, Assessore

RISOLUZIONE MAGISTRALE DEL COMUNE DI CASTIGLIONE DEL LAGO
OGGETTO Disseccamento delle Paludi del Trasimeno
IN NOME DI SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II
PER LA GRAZIA DI DIO, E DEL VOTO DELLA NAZIONE
RE D’ITALIA

L’Anno 1861 ed il giorno 9 del Mese di Settembre

Riunita la Giunta Municipale di Castiglione del Lago sotto questo suddetto giorno nella sua Residenza, alle ore 9 antimerid. composta degli onorevoli Signori

  • Giuseppe Massini, Sindaco
  • Giovanni Mazzuoli, Assessore
  • Giovanni Fantacchiotti, Assessore
  • Giov. Battista Galeazzi, Assessore
  • Angelo Romizj, Assessore

ai quali signori Assessori tutti intervenuti, il predetto signor Sindaco, come Presidente l’Adunanza ha esposto

Le continue e giuste lagnanze delle Popolazioni che abitano nell’intorno del Lago Trasimeno, e segnatamente di questo Comune, devono muovere questa Municipale rappresentanza affinché sia legalmente esposto al governo, che le acque stagnanti che formano le paludi del Lago stesso, con i loro miasmi mefitici, particolarmente nella stagione estiva, producono una immensità di malattie cioè, le febbri intermittenti, le perniciose le gastriche, le tifoidee da rendere infelici queste popolazioni, che si vedono bene spesso rapire da morte immatura gl’individui dello proprie famiglie con danno enorme anche dell’Agricoltura, attesoché le conseguenze di tali malattie arrecano un mal essere agl’individui che ne sono affetti per più e più mesi consecutivi.

L’Assessore signor Angelo Romizj convenendo onninamente nell’opinione del prefato signor Sindaco, aggiunge, doversi far conoscere al superiore Governo con i colori più sentiti, che oltre le suddette ragioni igieniche meritano di essere ponderati da Chi presiede alla cosa pebblica gl’inconvenienti morali che derivano dalle ingiuste Leggi che governano il Lago Trasimeno e che invece di essere rettificate dopo il nuovo ordine di cose, sono state con sorpresa generale calorosamente confermate da chi presiede all’Amministrazione del Lago in discorso. E difatti: le inquisizioni, le tasse esorbitanti, il modo vessatorio di esigerle, le angherie ai possidenti frontisti, danno motivo a frequenti contravenzioni alla Legge per cui ne nasce la demoralizzazione non solo nei pescatori, che sono le persone più oziose, e miserabili di questi disgraziati paesi, ma ancora nella classe dei Contadini, che allettati da qualche pesce che rimane rinchiuso nelle paludi del Lago suddetto, trascurano le lavorazioni dei proprj terreni, e si avvezzano a contravvenire alle Leggi.

A tutto ciò sovraesposto il signore Assessore Giovanni Mazzuoli aggiunse che il restringimento del Lago non solo porta vantaggio all’igiene pubblica migliorando l’aria dei Paesi e Villaggi circostanti, ma formerebbe ramo d’entrata per il Governo, sia perché sui terreni che vanno a scuoprirsi ci perciperebbe i dazj diretti, sia perché moltissimi terreni appartenenti al Demanio dello Stato già Camerati, sono situati nelle adjacenze del Lago suddetto, e verrebbero liberati dalle continue e ripetute alluvioni.

A tutto questo si aggiunge dal Signor Assessore Fantacchiotti che il retratto attuale del Lago non è di nessun utile al Governo, perché piccola è l’entrata, moltissime sono le spese, ed il sistema male inteso dell’Amministrazione attuale del Lago essendo quella stessa del Passato Governo Papale, non porta utile all’Erario, ed è sorgente di vessazioni a queste Popolazioni demoralizzandone sempre più i costumi, come testè saviamente opinava l’onorevole collega Signor Romizj.

Laonde per tali, e tanti motivi ad unanimità la Giunta Municipale conviene nella necessità, ed utilità igienica, morale e finanziaria del disseccamento delle Paludi del Trasimeno, e confida che il Superiore Governo sia per accogliere senza esitanza sì giusta domanda ordinando efficaci e pronti miglioramenti.
Atto fatto, letto, e chiuso questo dì Mese, ed Anno suddetti.

  • Giuseppe Massini, Sindaco
  • Giovanni Mazzuoli, Assessore
  • Gio. Battista Galeazzi, Assessore
  • Angelo Romizj, Assessore

RISOLUZIONE CONSILIAIRE DEL COMUNE DI CASTIGLIONE DEL LAGO
RELATIVA ALLE PALUDI DEL LAGO TRASIMENO
avvenuta sotto il cessato GovernoPontificio
IN NOME DI S.S. PAPA PIO NONO P.0.M.
FELICEMENTE REGNANTE

L’Anno XV del suo Pontificato, il Giorno di Mercoledì venti Giugno 1860.

Previo avviso dato all’Apostolica Delegazione con Officio del 15 stante N. 150 a senso del § 4. Dell’Editto 24 Novembre 1850 ed in seguito di speciale Biglietto d’invito diretto, sino dal giorno 16 andante dall’infrascritto Segretario a ciascuno dei Signori Anziani, Consiglieri, Sindaci, e Deputati Ecclesiastici colla enunciazione degli oggetti da discutersi.

Si è adunato il pubblico Consiglio di Castiglione dei Lago in prima Chiamata alle Ore 10 antemeridiane nella Residenza Municipale come appresso

ANZIANI. Nuccioni Sebastiano, Cesarini Giov. Battista,

CONSIGLIERI. Modesti Ermenegildo, Petrucci Stefano, Nicchiarelli Cesare, Bajocco Angelo, Santini Luigi, Moretti Enrico, Brancaleoni Domenico, Reverendo Don Pacifico Gori, Girotti Carlo, Pievajoli Giov. Battista, Doricchi Antonio, Cesarini Felice, Bianchini Antonio, Mazzuoli Giovanni, Milanesi Felice, Romizj Angelo, Sabba Tommaso, Refenero Giovanni, Piselli Giuseppe, Buraglini Pietro Sindaco di Vajano, Bondo Pietro Sindaco di Laviano, Molto Reverendo Sig. Don Giuseppe Brogioni. Deputato Ecclesiastico

Presiedendo l’Adunanza l’Illmo. Sig. Luigi Baldetti primo Anziano.

Invocato il Divino Aiuto, e dichiarata aperta dal signor Presidente la sessione sono stati estratti a sorte dalle urne rispettive gli arringatori pel prossimo Consiglio nelle persone dei Consiglieri

  • Bianchi Antonio
  • Romizj Angelo

e per la sottoscrizione del Verbale della presente Adunanza i Signori

  • Milanesi Felice
  • Nuccioni Sebastiano
  • Nicchiarelli Cesare
  • Cesarini Giov. Battista

conforme al disposto nel § 47 della citata legge.

Dopo di che passando il Consiglio a trattare singolamente degli oggetti enunciati nel biglietto d’invito l’infrascritto Segretario ha fatto lettura della seguente proposta.

La Memoria a S. Santità per implorare il disseccamento delle Paludi del Trasimeno a vantaggio della Salute pubblica di cui si fa lettura, e del tenore, ec.1.

I Signori Arringatori, Piselli, e Bajocco ciò inteso, presero la parola e dissero, che l’istanza, esibita al Consiglio e precedentemente alla Magistratura a mezzo dell’Anziano Signor Giovanni Fantacchiotti, colla quale la Popolazione di questo Comune implora l’abbassamento dell’Emissario pel disseccamento delle Paludi del Trasimeno a miglioramento della Salute delle Popolazioni di questi Contorni angustiate da continue malattie, è da prendersi in premurosa considerazione.

Fatta discussione in merito, e questa finita
Il Presidente ordinò porsi a partito
«Se piace di approvare la Memoria sopradetta.»

Distribuiti, raccolti, e scoperti i voti furono trovati N. venti favorevoli ed uno contrario, avendo votato anche i Signori Sindaci degli Appodiati Vajano e Laviano, perché l’interesse della Salute pubblica abbraccia l’intiero Comune estensivamente alle loro Università, e cosi fu vinta la proposizione.
Omissis ec.

  • Luigi Baldinetti, Anziano Presidente
  • Giov. Battista Cesarini, Anziano
  • Sebastiano Nuccioni, Anziano
  • Felice Milanesi, Consigliere
  • Cesare Nicchiarelli, Consigliere
  • Giov. Battista Sodini, Segretario

_________

1 La Memoria di cui si fa di sopra menzione che si trasmise al Papa, dimostrava il danno che arrecavano alle circostanti Popolazioni le Paludi dei Trasimeno, e faceva conoscere la facilità e l’utilità del progettato emissario. La detta memoria fu accolta benignamente dal Governo di allora, e già si erano ordinati dei lavori in proposito.



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