07 Giu Il Circolo rematori San Feliciano
A gennaio di quest’anno è nato il Circolo rematori San Feliciano.
L’Arbit ne è particolarmente felice e si augura che al più presto si presenti un’occasione per poter collaborare.
Qui sotto potete leggere la scheda di presentazione del Circolo rematori San Feliciano tratta dalla loro pagina facebook (le immagini si riferiscono alla festa del Giacchio del 2010).
Chi siamo
Nei primi mesi del 2011 dall’incontro tra i giovani di San Feliciano e dalla passione per la barca a remi che ci unisce, nasce il Circolo rematori San Feliciano. Abbiamo deciso di chiamarci così perché pensiamo che la parola “rematori” ci distingua dalle altre categorie di canottaggio e sottolinei così l’appartenenza al nostro paese e al nostro modo di remare. Sentiamo il bisogno di riprendere e portare avanti le nostre tradizioni, la nostra cultura legata alla storia del lago Trasimeno. Molte delle nostre famiglie hanno vissuto con i frutti della pesca e la maggior parte dei nostri padri o dei nostri nonni erano pescatori.
Oggi noi giovani, con il patrocinio della Pro-Loco, delle associazioni, dei Comuni e degli enti pubblici che tutelano il territorio, vogliamo ridare alla “barca tipica del Trasimeno”, la sua antica importanza ripercorrendo le orme dei vecchi pescatori rematori che hanno scritto la storia del lago Trasimeno. Inoltre siamo associati alla Lega Navale Italiana delegazione di san Feliciano.
Cenni storici
Il nostro paese vanta una tradizione remiera molto importante, infatti essendo un paese la cui economia era basata sulla pesca, la barca, indispensabile mezzo di lavoro fino all’avvento dei primi motori fuoribordo, era spinta esclusivamente a remi. Questa attività obbligava infatti ad un forzoso allenamento i pescatori che erano portati a misurarsi continuamente tra di loro e con quelli dei paesi limitrofi. Unitamente alla pesca già alla fine del 1800 venivano organizzate tra i paesi del Trasimeno (San Feliciano, Passignano, Castiglione del lago, Isola Maggiore) delle gare di barche a remi dove gli equipaggi di San Feliciano riportarono molte vittorie. Le gare che ne seguirono furono disciplinate da poche e ben precise regole.
- La barca doveva essere quella usata per la pesca.
- Il peso minimo doveva raggiungere il 250 chilogrammi.
- La barca poteva avere due o tre rematori a seconda del regolamento di gara.
La popolarità raggiunta da queste competizioni negli anni ’50 portò gli organizzatori a costruire barche da corsa. Si trattava di barche da pesca più lunghe e meno pesanti delle altre, tanto leggere e veloci che durante la forte spinta impressa dai rematori sembrava si staccassero dall’acqua. Le barche da corsa più famose rimaste nella storia remiera del nostro pese sono due: “Astolfina” e “Mistero” che solcarono le acque del nostro lago per un decennio riportando molte vittorie. Le barche che partecipavano a queste competizioni erano condotte da tre rematori, due “tiravano” (imprimevano la spinta alla barca) uno “teneva” (governava la barca e dava il ritmo ai tiratori). Queste gare riscossero una popolarità tale da indurre gli organizzatori a mettere in palio sostanziosi premi in denaro, d’altronde erano considerate le “Formula 1” del Trasimeno. Dalle documentazioni ritrovate fino ad oggi le gare iniziarono prima del 1892 per finire agonisticamente negli anni ’50. da qualche anno si è ripreso timidamente a gareggiare nelle sagre paesane senza però riuscire a ricreare l’entusiasmo degli anni passati.
Gli obiettivi
- Avvicinare i giovani allo sport facendoli crescere con ideali sani, valori veri e sano spirito di sacrificio, inteso come elemento indispensabile per le competizioni che la vita riserverà loro.
- Promuovere l’utilizzo delle nostre tipiche barche da pescatori.
- Insegnare ai giovani (anche con l’aiuto degli anziani pescatori) a remare, mettendo a disposizione delle barche da pesca recuperate e tutto il materiale necessario, creando così la prima “Scuola di remata Tipica del Trasimeno”, (non esistono remate uguali in nessun lago d’Italia).
- Organizzare gare di barche a due remi, coinvolgendo i paesi, le pro-loco e i comuni del Trasimeno, a formare equipaggi per gareggiare come avveniva in passato.
- Reperire il materiale storico inerente a queste antiche competizioni per creare una mostra permanente che testimoni l’attività sportiva del passato legata al lago Trasimeno.
- Raccogliere testimonianza dagli anziani pescatori del lago che ci consentano di poter ricostruire le barche da corsa di un tempo per poter poi riproporre le antiche competizioni a tre remi.
- Coinvolgere gli altri centri rivieraschi del Trasimeno per ricreare un sano spirito campanilistico spinto da un’unica passione che possa parallelamente attrarre l’interesse turistico.
- Promuovere, anche con l’aiuto degli enti pubblici umbri, manifestazioni con altri laghi d’Italia (gemellaggi) mettendo a confronto vari sistemi tipici di voga di ciascun lago.