Il porto di Isola Maggiore

Il porto di Isola Maggiore

Sfidando le onde, a dire il vero non troppo minacciose, siamo tornati alla Maggiore, una volta tanto non per mangiare ma per osservare le barche dei pescatori.

Gli ormeggi sono numerosi e concentrati nella parte occidentale dell’isola, quella abitata.
Diverse case hanno un proprio accesso al lago dove scorgiamo delle imbarcazioni: alcune tirate in secca o assicurate ai pali, altre ormeggiate in veri e propri moli.

Nel breve tratto compreso tra il pontile di attracco dei traghetti e la massiccia darsena in pietra sono ormeggiate una decida di barche in resina con i caratteristici caviglioni (scalmi) invertiti.

A differenza delle altre barche utilizzate al Trasimeno, infatti, quelle di Isola Maggiore hanno il caviglione di mezzo sulla sponda destra della barca e il caviglione vicino al culaccio (la poppa) sulla sponda sinistra. Questo comporta che la tradizionale voga del Trasimeno qui si pratichi in modo perfettamente speculare.



Al centro del porticciolo sono ben visibili i resti del molo in pietra che fu fatto costruire dal parroco dell’isola alla fine degli anni ’40 del secolo scorso. All’estremità, in corrispondenza dei cartelli “attenzione ostacolo sommerso“, il piccolo molo si allarga, proprio dove un tempo vi era una pescaia (cfr. Ermanno Gambini, I villaggi sommersi del lago Trasimeno, ed. Era Nuova, 2000, p. 62).

[E. F.]



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