In due ore riempie una barca di plastica

In due ore riempie una barca di plastica

Alice Guerrini, “Corriere dell’Umbria”, 7 maggio 2015.

In due ore un solo pescatore ha riempito un’intera barca di buste, taniche e bottiglie di plastica trovate nel lago incagliate tra le cannine a ridosso della zona chiamata Buzzone. Questa barca carica di rifiuti, è stata poi esposta per tre giorni dall’Associazione recupero barche interne tradizionali a “Coloriamo i cieli” manifestazione che si è conclusa domenica e che ha contato un gran numero di visitatori.

L’Arbit ha deciso di mostrare tutti quei rifiuti recuperati in una sola uscita in barca di due ore, per portare avanti uno dei suoi progetti: sensibilizzare la popolazione al rispetto dell’ambiente e all’uso nella vita quotidiana di oggetti e materiali possibilmente biodegradabili e non inquinanti.

“Negli ultimi cinque anni abbiamo organizzato apposite giornate dedicate al recupero di questo materiale dal lago – spiega il presidente, Guido Materazzi – e l’affetto positivo di tante ore spesi a ripulire il Trasimeno si sta facendo sentire. Ora ci sono anche molte altre realtà del posto e non solo che organizzano eventi per sensibilizzare al rispetto della natura. Ma ciò che vorremmo che la gente capisse è che molto del materiale recuperato, sia in questa occasione che nelle “giornate raccolta”, non dipende tanto dall’inciviltà umana, ma dalle scelte che facciamo quotidianamente. Tante bottiglie, buste e cartacce finiscono nel Trasimeno a causa del vento portate magari dai bordi delle strade. Quindi sarebbe bene – conclude il presidente – che come cittadini iniziassimo a produrre meno rifiuti inquinanti a favore invece di materiali e prodotti che non hanno bisogno di contenitori di plastica”.

A “Coloriamo i cieli” nell’aeroporto Eleuteri, l’Arbit era presente anche con la “barchetta verde” un ibrido sperimentale con vela, remi, motore elettrico e a scoppio, e un capanno per pescatori moderno, ma rigorosamente ecologico.

“Un ringraziamento a tutti i soci – dice Materazzi – e un grazie speciale a Vanni, Giorgio Brusconi, Andrea e Remo”.



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