03 Nov La promozione turisica del lago Trasimeno nel 1936
Nel 1936 fu pubblicato un libretto curato da Z. Romizi, con lo scopo di “far conoscere e far ricordare le bellezze storiche e artistiche del Lago Trasimeno o di Perugia”, così da incrementare il numero, ancora esiguo, di visitatori.
Qui sotto potete leggere la trascrizione e più in basso potete sfogliare una galleria con la riproduzione di tutte le pagine dell’opuscolo.
Grazie a Maurizio Censini per aver conservato questo curioso esempio di marketing del terrotorio.
- Il Lago Trasimeno o di Perugia
- Castiglione del Lago
- Borghetto
- Tuoro
- Passignano sul Trasimeno
- Torricella
- Montecolognola
- Monte del Lago
- Castel di Zocco
- San Feliciano
- Sant’Arcangelo
- Castello di Montalera
- Panicale
- Isola Maggiore
- Isola Polvese
- Isola Minore o Isolella
(259 s. m.)
È il quarto lago dell’Italia, misurando una superficie di kmq. 130, un perimetro di km. 45 ed una profondità di m. 7.
A nord-ovest costituisce il confine dell’Umbria con la Toscana e dalle montagne del cortonese si distaccano le catene dei Preappennini.
Ad ovest è la ferrovia Roma-Terontola-Firenze ed al nord la Terontola-Perugia-Foligno.
Lo circoscrive la strada nazionale dalla quale, mentre si godono bei panorami, si rievocano svariati episodi medioevali, di cui sono muti testimoni le torri ed i castelli ora guelfi, ora ghibellini.
È doveroso ricordare, anche se con dolore, la disfatta che umiliò e disperse le superbe aquile romane: «La Battaglia del Trasimeno» – Annibale cartaginese si avviava alla volta di Roma nella primavera del 217 a. c.
Dalle alture del cortonese avvistò l’esercito romano comandato dal Console Flaminio e la mattina del 24 maggio attaccò battaglia. Il Console Flaminio fu ucciso, 15.000 romani perirono ed altrettanti fatti prigionieri. Pietosa tradizione vuole che le località, ove fu combattuta l’aspra battaglia, fossero, fin da allora, chiamate: Sanguineto, Ossaia e Sepoltaglia.
Vi sono tre isole: la Maggiore, la Polvese e la Minore.
…di sogno verdi, verdi, sdraiate come abbandono d’estasi sal loro lago
VITTORIA AGANOOR POMPILJ
Per lo storico soggiorno di S. Francesco d’Assisi, leggasi oltre.
Nel versante sud-ovest, presso S. Savino, si veggono ancora i resti delle opere di bonifica eseguite dagli antichi romani prima, e poi da Braccio da Montone circa l’anno 1421. Ma con l’andare del tempo tale opera si rese inservibile ed un nuovo Emissario venne costruito nel 1890 dal Consorzio del Trasimeno.
Una regolare navigazione, servita da motoscafi, mette in comunicazione, fra loro, i diversi paesi e le isole, né mancano imbarcazioni a vela, a motore, e patini di cui è dovizia nella stagione estiva.
Le acque del lago sono ricche di ottimo pesce: luccio, regina, persico reale, cefalo, tinca e lasca.
L’industria della pesca è esercitata su larga scala e costituisce una delle maggiori risorse di quelle popolazioni.
Non meno importante è la caccia agli uccelli acquatici: folaghe, germani, soalsi, beccaccini ecc. Ad essa si dedicano appassionati cacciatori, e interessanti «Battute» vengono organizzate dai forestieri.
È centro turistico per le sue rapide comunicazioni con le grandi città e con i ben noti luoghi di villeggiatura: Città della Pieve, Cortona, Montepulciano ecc. e con i miracolosi Bagni di Chianciano da dove allegre comitive, dimentiche di quelle cure idroterapiche, risollevano lo spirito con nostalgiche gite sul bel Trasimeno. Le sue limpide acque, la salubrità e mitezza del suo clima ed il basso costo della vita, giustificano il preferito soggiorno in quel lembo dell’Italia centrale.
(304 s. m.)
È capoluogo di Mandamento ed il paese più importante del Trasimeno. Abitanti 1200-18.000. Posta, telegrafo, telefono, ferrovia a km. 1,500, navigazione, autocorriera per scalo ferroviario, navigazione, Perugia, Pozzuolo e frazioni; noleggio auto. Alberghi: Miralago, Sport. – Ristoranti: in paese ed all’imbarcadero. Ospedale moderno, farmacie.
Per la sua origine etrusca fu chiamato Clusium Novum e nei suoi dintorni si rinvengono rovine di necropoli etrusche. Dell’epoca romana, secondo il Guardabassi, sarebbero alcune celle di acquedotto nel versante sud della collina, appartenenti forse a bagni pubblici o privati.
Nel medioevo vi sorse un castello che Ottone III cedette ad Ugo Marchese di Toscana (996), poi passò ai perugini, da questi ai cortonesi. Subì la distruzione della sua fortezza. Orvieto ne contese la proprietà ai perugini e l’intervento di Innocenzo III (Lotario dei Conti di Segni) ne confermò il possedimento ai perugini. E così, via via, fu un succedersi di trapassi, di lotte e di distruzioni per cui lo storico L. Bonazzi ebbe a scriverne: «…fu preso di mira da tutti i nemici di Perugia; usurpato da imperatori, da papi; donato a feudatari, occupato da avventurieri, ridonato, barattato, affittato…».
Dalla seconda metà del 1500, per circa un secolo, passò sotto la Signoria dei Della Corgna, nobile famiglia perugina. Ne ricorderemo:
Ascanio I, uno dei più valenti condottieri dell’Umbria, nacque a Perugia nel 1516 da Francesco Della Corgna e da Giacoma Del Monte (sorella del Cardinale Gio. Maria, poi papa Giulio III). Condusse vita principesca, e le sue gesta memorande, le ritroveremo istoriate nella Sala dell’Investitura del suo Palazzo ducale.
Da giovanetto studiò architettura sotto l’Alessi, ma poi si dedicò alle armi. A 19 anni andò all’assedio della Mirandola ; a 20 fu a quello di Genova con i Gonzaga. All’assalto di Casalmonferrato perdette l’occhio destro per un colpo di lancia spagnola. Nel 1537 si unì agli Strozzi per la libertà della Toscana e poi fu a Venezia per combattere i turchi.
Nel 1540 partecipò con i perugini alla Guerra del sale contro Paolo III (Farnese) difendendosi eroicamente nell’assedio di Torgiano. Il 26 Maggio 1546 si batté in duello, nella villa di Pitigliano, con Giannetto Taddei, capitano fiorentino. Beffato, per essere cieco da un occhio, rispose irato: «Cieco si, ma non poltrone,». Il Taddei rimase ucciso sul terreno.
Andò poi in Germania per incarico di Carlo V° e ritornato in Italia nel 1547, fu per tre anni al comando del presidio di Ancona ove eseguì l’importante fortificazione, «il Revellino». Nel 1550 lo zio Cardinale fu eletto papa col nome di Giulio III. Ebbe il comando della Guardia papalina ed il governo perpetuo di Città della Pieve e di Castiglione, che da allora fu elevato a Marchesato. Poco dopo fu a capo delle fanterie del Duca Cosimo De’ Medici.
Prese Chiusi e poi Monte a Follonica tenuta dai francesi (1553); all’assalto di Montalcino (1554) cadde da cavallo per un’archibugiata e malconcio fu condotto a Montepulciano. Fu di nuovo all’assalto di Chiusi ripresa dai francesi, ma cadde prigioniero e condotto in Francia.
Morto lo zio papa nel 1555, ebbe persecuzioni e confisca di beni dal successore Paolo IV [Caraffa]. Nel confine del regno di Napoli fortificò Atri, Pescara, Civitella e Velletri. Da Filippo II° fu mandato nelle Fiandre ove costruì lo storico forte del «Gravelines».
Eletto papa PIO IV (Medici), riconquistò le sue terre e la stessa Chiusi lo accolse al grido: Corgna, Corgna, Corgna. Chiamato a Roma da quel Pontefice ricevette l’Investitura col titolo di Marchese (Gennaio 1560). Nel 1562 venne nominato Magistrato di Perugia ricevendone, con gran pompa, le chiavi in un bacile d’argento.
Superate nuove persecuzioni, aggravate da prigionia in Castel Santangelo, liberò Malta dai turchi nel 1565; ebbe in premio 50.000 scudi dal Re di Spagna. Costituitasi la Lega europea contro i turchi, ne fu nominato Maestro di Campo Generale e cooperò, da valoroso, alla vittoria della Battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) montando la galea genovese la «Bordinella».
Sbarcato a Terracina si ammalò ed il 3 dicembre morì a Roma presso il fratello Cardinale.
Per volontà di Pio V [Ghisleri] gli furono rese solenni onoranze funebri; è sepolto a Perugia nella Chiesa di S. Francesco. Così si spen-se, a 55 anni, uno dei più valenti condottieri del sec. XVI «…dopo aver resa molta gloria a Perugia et Italia tutta». Dal matrimonio con Giovanna Baglioni non ebbe figli e adottò il nepote Diomede della Penna, figlio di sua sorella Laura.
Fra i Corgneschi ricorderemo: Fulvio I suo fratello, fu Cardinale alla Corte dello Zio Giulio III e poi a quella di Gregorio XIII (Buoncompagni). Dall’Alessi si fece costruire la Villa del «Colle del Cardinale». Diomede della Penna valente nelle armi. Fabio I suo fratello, gran prelato. Ascanio II di Diomede, ebbe alla sua Corte il poeta perugino Cesare Caporali (1531-1601) Accademico della Borra di Firenze e degl’Insensati di Perugia. Fra le opere del Caporali ricordiamo: la Vita e gli Orti di Mecenate, gli Avvisi del Parnaso, la Corte ecc. È sepolto a Castiglione nella Chiesa dei PP. Agostiniani. Fabio II figlio di Ascanio II, pittore, dipinse nel Palazzo Ducale di Castiglione molte gesta dell’antenato Ascanio I. Fulvio II suo fratello, ebbe elevato a Ducato, da Paolo V° (Borghese), il già Marchesato di Castiglione; nel 1643 cedette poco gloriosamente Io storico territorio al Granduca di Toscana.
IL PAESE
Si erge su una pittoresca penisola recinto da turrite mura castellane. La suggestiva passeggiata, che le fiancheggia, offre bei panorami attraverso il grigio degli olivi ed il verde dei pini, custodi fedeli del secolare castello che li sovrasta.
Tre porte danno accesso al paese. Entrando da quella di ovest (panorama) si ha a sinistra la bella Chiesa, rinascimento, dedicata a Maria Maddalena. L’altare a destra ha un giottesco raffigurante la Madonna col Bambino. Molto interessante è il quadro della Vergine col Bambino avente ai lati S. Antonio e la Maddalena attribuito ad Eusebio di S. Giorgio, senza escludere che possa: essere un’opera giovanile di Raffaello (datato 1500). Proseguendo si è nella piazza (alberghi, bar, caffè) e poi al giardinetto (panorama) con il moderno Ospedale e Castello medioevale di fronte ed a sinistra il Palazzo dei Duchi Della Corgna (Municipio, R. Pretura, Uff. Registro). Per l’infierire delle lotte fra gli Oddi ed i Baglioni furono, da questi ultimi, sopraelevate le mura del Castello e costruita una nuova torre (dal 1479 al 1488).
Il Palazzo ducale fu costruito da Ascanio I su disegno dell’Alessi, ampliando il palazzetto di Gian Paolo Baglioni e del figlio Malatesta. Le pitture dei soffitti sono attribuite al fiorentino Salvio Salvini; quelle delle pareti sono in gran parte di Fabio II Della Corgna.
La sala d’ingresso ha raffigurato nel soffitto “Il giudizio di Paride” mentre in quello della “Sala dell’Investitura” è rappresentata la cerimonia con la quale Pio IV (Medici) conferisce l’Investitura ad Ascanio I del dominio di Castiglione e di Chiusi col titolo di Marchese fino alla terza generazione (Roma – gennaio 1560). Nelle pareti sono raffigurate le gesta compiute da Ascanio I in Italia, in Germania, in Spagna, nel Mediterraneo, ecc. In molti quadri è riprodotta la bandiera dei Della Corgna a fascie bianche e rosse, adottata dal Comune di Castiglione.
Si passa poi alla “Sala di Giove” ma… nei lunettoni poche divinità lo circondano più! Nei soffitti delle cinque sale di destra, sono raffigurate scene mitologiche tolte dall’Eneide, dall’Odissea; in quello della terza sala è raffigurata la “Battaglia del Trasimeno”. Dall’ultima sala “del Trono” si scende alla “Via buia” che conduce al Castello pentagonale il cui mastio, raro esemplare, ha la base triangolare.
Da quelle torri, a picco sul lago, si dominano panorami indimenticabili. Interessante è la eco alla base del Castello, verso il Palazzo ducale.
Visitare, nella Via del Forte, la Chiesa di S. Domenico e la piccola Cappella destinata dai Della Corgna a loro tomba di famiglia. Vi sono sepolti: il poeta Cesare Caporali, morto presso quella Corte (1601); Diomede della Penna (figlio adottivo di Ascanio I) e la di lui sposa Eleonora di Mendoza.
Sull’altare dell’Ospedale vi è il grande affresco raffigurante la Vergine col Bambino e due angeli che la incoronano, chiamata, pel suo dolce sembiante, “la Madonna delle Rose”. Secondo molti, lo Gnoli compreso, fu colà trasportata dalla Cappella del Castello ed attribuita a G. B. Caporali (Sec. XVI).
Uscendo dal paese, per la turrita porta perugina, arrivare a “la Bella ripa” sotto il Castello (panorama) poi scendere la collina. Si giunge ad un interessante lembo del Trasimeno, dove sorge l’elegante imbarcadero della navigazione.
L’ottimo ristorante all’aperto o negli chalets, i camerini per bagni, gli ombrosi giardini, lo svariato corredo di imbarcazioni, unitamente ai servizi telefonico ed automobilistico è quanto può occorrere per una buona villeggiatura.
BORGHETTO
(260 s. m.)
L’antico Burgus novus, è un villaggio sulle rive del lago, sulla strada nazionale Firenze-Perugia ed al confine umbro-toscano.
Nel 1388 i perugini, cacciati da Passignano, vi si rifugiarono in attesa di soccorsi, ma anche da qui ne furono sloggiati da Gian Paolo ed Adriano Baglioni; Carlo e Pompeo Degli Oddi vennero uccisi. Nella guerra di Ferdinando II contro la Chiesa ebbe a risentire dolorosi effetti.
Gite: Sanguineto, Ossaia e Sepoltaglia.
TUORO
(307 s. m.)
È un grazioso paese a ridosso dei monti. Sede di Municipio (ab. 500-4200); è provvisto di modesti, ma buoni ristoranti. Posta, telegrafo, telefono, ferrovia a km. 1.200, navigazione e autocorriera per Cortona e Umbertide.
Gite: a Montegualandro (440 s. m.) con il Castello dei Conti Ranieri. Venne rovinato dai perugini per punire quei nobili dalle segrete intese con l’Imperatore Federico. Altra bella gita è ad Isola Maggiore.
PASSIGNANO SUL TRASIMENO
(289 s. m.)
Per la sua ridente posizione è uno dei più belli e preferiti paesi del lago. È sede di Municipio (ab. 800-5000). Posta, telegrafo, telefono, ferrovia a 300 m., navigazione, autocorriera. – Alberghi: Trasimeno, Aviazione. Ristoranti: Um-bria, Trasimeno e Cacciatori.
Il paese conserva tracce medioevali come lo attesta il Castello alla sommità del paese. Fu signoria di Ugoccione Bourbon del Monte (917) e successivamente passò sotto le diverse dominazioni di Perugia, Arezzo, Firenze e conteso più volte dai Baglioni e dai Della Corgna.
In prossimità della Chiesa di S. Rocco vi sono dei resti di casa del 1400. Nella parte più alta vi è la Chiesa di S. Bernardino, costruita dai Magistrati dove era una Maestà di Maria che, si dice, compì il miracolo di ridonare un arto ad una fanciulla monca. La facciata è in arenaria a pilastri scanalati e nell’interno ammirasi una bella Croce cesellata del secolo XV.
Mentre il paese ha posizione collinare, la sua parte bassa è limitata al lago che ne lambisce alcune case e le belle passeggiate Lungo-lago: “Guido Pompilj” e “Vittoria Aganoor”.
In prossimità dello scalo della navigazione è I'”Albergo Trasimeno” con bella vista sul lago, munito di ogni comfort. Prospicente ad esso è l’elegante “Stabilimento balneare” a piattaforma gettata sul lago con sale, terrazze per ristorante, bar e sala di lettura. Un grazioso giardinetto completa quell’elegante ritrovo.
Nelle belle giornate, segnatamente nell’estate, è un affluire di villeggianti ed un accorrere di turisti da ogni parte e segnatamente dalla vicina Perugia.
In prossimità del paese vi è la Chiesa della “Madonna dell’Olivo” del 1500; con una Vergine e Santi attribuita a Nucci Virgilio (1589) ed una bella acquasantiera di Ascanio da Cortona.
Gite a Castel Rigone (653 s. m.) frazione di Passignano. Posta, telegrafo, telefono, auto-corriera per Passignano. Buoni ristoranti. È un antico castello costruito nel sec. XIII. La Chiesa della Madonna dei Miracoli è del 1492 con ricco portale e facciata a pilastri. Nell’interno, statua di S. Michele del 1500, molti affreschi di scuola del Perugino e di Domenico Alfani.
TORRICELLA
(262 s. m.)
Nucleo di case ai margini del lago; antico feudo dei Conti Montesperello. – Imbarcazioni e servizio di navigazione a richiesta.
Gite: A circa km. 1.300 si è alla “Villa Miralago” signorile residenza estiva dei Sigg. Colombaro. Bellissimo panorama (310 s. m.). È stata costruita sugli avanzi della “Casa dei Borgia” e la lapide marmorea, nell’attigua Cappellina, ricorda il passaggio da quel luogo del Papa Alessandro VI (Borgia), nel suo ritorno a Roma con i figli Cesare e Lucrezia (1495). Altra gita, è a S. Vito; visitare la Chiesa e campanile del XII secolo.
MONTECOLOGNOLA
(405 s. m.)
Castello eretto nel 1293 dagli abitanti del Pian di Carpine con l’autorizzazione dei perugini. La sua doppia cinta di mura è munita di torrioni.
Anticamente era Capoluogo, vi era un convento con un interessante archivio trasportato a Passignano nel 1807. I conti Ansidei lo restaurarono. Nella Chiesa parrocchiale vi è una bella Croce del 1400, e l’Annunziata in mattonelle colorate di Deruta.
MONTE DEL LAGO
(295 s. m.)
L’antico Fontegiano, è su di un colle prospicente sul lago. Modeste ma buone trattorie. Imbarcazioni comuni. Merita di essere ricordata la villa dei Sigg. Palombaro. Da quelle terrazze e da quei giardini profusi di fiori e di palmizi si godono panorami indimenticabili.
Vi ebbe i natali il benemerito Guido Pompilj, Deputato della regione, giustamente definito: “il forte soldato del bene”. Fu ambita residenza della sua sposa, la poetessa Vittoria Aganoor, che, da quelle bellezze, ebbe l’ispirazione per molte sue poesie. Dal 1922 è sede di un’importante Stazione idrobiologica.
CASTEL DI ZOCCO
(280 s. m.)
Deperito castello medioevale.
Vi ebbe i natali il geografo e geometra Paolo Borghi (5 settembre 1751). Orfano visse a Perugia e successivamente in Arezzo, Firenze, Città di Castello e Sorbello. Fu socio dell’Accademia etrusca di Cortona. Per le prepotenti avversità, di un signorotto di Perugia, fu prigioniero in quel Forte paolino e liberato per intercessione di Pio VII (Chiaramonti) e del Granduca di Toscana, ma ne ebbe tanto a soffrire da perdere la salute e morì a Firenze presso quella Corte il 4 maggio 1821. È sepolto a Trespiano.
SAN FELICIANO
(279 s. m.)
È sulle rive del lago. – Posta, telegrafo, telefono, navigazione. Buon ristorante “Angioli”.
Prese il nome da quel Santo Vescovo e Martire di Foligno che nel III° secolo convertì quella popolazione. Nel 1163 la Chiesa parrocchiale ebbe il titolo di Pieve, come dal diploma dell’Imperatore Federico. Nel 1407 circa venne costruito il Castello dai perugini: Barlini, Guidarelli e Berarducci.
Nel 1479 passò ai fiorentini, poi a Sisto IV (della Rovere) e di nuovo ai fiorentini.
Il geografo Borghi ricorda che suo padre, il primo ad adoperare la bussola sul Trasimeno. Vi ebbe i natali Stefano Petroni del quale si ricordano fra le sue opere: “La Napoleonide” e le “Gesta Navali britanniche”.
Gite: a S. Savino [314 s. m.] il cui castello ha pianta quadrata con torre a pianta triangolare. La Chiesa è a ridosso di quelle mura.
Visitare le opere idrauliche di cui a pag. 2.
SANT’ARCANGELO
(282 s. m.)
È su di un colle distante dal lago circa km. 1.200; già fortilizio dei perugini poi trasformato in Abbazia. Nel 1400 venne ceduto al Collegio della Sapienza di Perugia, fondato con licenza di Martino V (Colonna). Oggi è di proprietà privata. Vi si ammira la “Villa Bona”.
CASTELLO DI MONTALERA
(487 s. m.)
È sulla vetta della collina da cui si domina il bel panorama di circa 300 km. di circonferenza. Il suo nome si vuole che derivi da Monte Era (la Giunone degli etruschi).
Il poeta e latinista Matteo dall’Isola lo descrive “…pericoloso per il viaggiatore…”.
Nel 1200 circa fu di proprietà dei Montemellini di Perugia e nel 1289 lo acquistò Perugia. Nel 1309 il Magistrato di detta città stabilì di cederlo ai dieci vincitori di una contesa con le armi; ciò avvenne nel 1312. Nel 1376 passò al Nob. Giov. Bettòlo Coppola, ma gli fu tolto nel 1378, perché coinvolto nella ribellione dei nobili perugini contro i Raspanti.
Nel 1382 Perugia lo cedette a Niccolò di Cola di Porta Susanna per compensarlo di avere scoperta una congiura. Perugia lo riacquistò e nel 1393 lo donò a Biordo Michelotti e’ forse in quelle sale la moglie, Giovanna Orsini, pianse la morte di suo marito, vilmente trucidato a Perugia nel marzo 1398.
Nel 1448 passò ai Degli Oddi. Leone X ne confermò il possesso ai Baglioni col titolo di Marchesato, unitamente alla torre Chiugina ed a quella di Andrea. Il Cardinale Ippolito Medici costruì la torre, come è ricordato dalla lapide apposta su quelle mura.
Nel 1535 il Cardinale Grimani ne cacciò Braccio e Pio V (Ghisleri) lo restituì a Carlo II Baglioni, per compensarlo di avere partecipato alla battaglia di Lepanto (1571). Carlo II vi morì il 28 maggio 1585 ed ivi fu sepolto.
Poi passò ai Duchi Della Corgna fino alla morte di Fabio II. Nel 1643 fu difeso dal Savelli, capitano del Papa, contro i fiorentini; questi vi ebbero la peggio. Le palle, ancora oggi conficcate nelle mura, attestano questo fatto d’arme.
Il Cardinale Cennini lo acquistò e sua sorella Eleonora lo lasciò al Conte Montesperelli suo marito. E ad onore di questa nobile famiglia di avere ridotto il Castello a signorile residenza, conservandone le caratteristiche dell’ antico maniero. La magnifica elceta che lo circonda è dichiarata Monumento nazionale.
PANICALE
(441 s. m.)
Antico paese medioevale sede di Municipio (abitanti 500-6000), posta, telegrafo, telefono, ferrovia km. 7, autocorriera per Perugia, Tavernelle, Pozzuolo. Albergo «Panicale», Trattorie.
Bellissimi panorami. Oltre le torri antiche ed il Palazzo Pretorio si ricordano le Chiese di : S. Michele con un Presepio di scuola del Perugino; S. Agostino con due affreschi: un giottesco ed uno di scuola del Perugino; S. Sebastiano con il martirio del Santo, del Perugino.
Gite: al celebre Santuario di Mongiovino (313 s. m.). Costruzione del sec. XVI di Rocco da Vicenza. Campanile a cuspide e cupola su tamburo ottagonale. Nella lunetta del portale di ingresso S. Francesco di scuola del Perugino. Interno, a croce greca, con affresco del Battini e di A. Fiammingo (1564).
Grandioso Altarmaggiore, stupenda Croce e due calici in argento del 1400.
ISOLA MAGGIORE
(309 s. m.)
È coperta di olivi e la borgata, tutta sulla riva di sud-ovest, conta oltre 200 abitanti in gran parte dediti alla pesca. Ottima trattoria di «Bartocci». Posta, telefono e navigazione.
È frazione del Comune di Tuoro. Vi sono 3 Chiese: S. Salvatore, romanica; S. Michele Arc. con affreschi bizantini, giotteschi e del 1500, testè restaurata dalla Sovraintendenza Monumenti dell’ Umbria; bella Croce di B. Caporali; S. Francesco con pulpito di S. Bernardino, una Madonna di scuola senese. Narra la leggenda che S. Francesco d’Assisi
…per la cui mirabil vita meglio in gloria del ciel si canterebbe…
sbarcò nell’isola il 16 febbraio 1211 per passarvi la Quaresima, portando seco due pani, di cui uno solo ebbe a nutrirlo fino al Sabato Santo. Rimangono in piedi due Cappelline : una detta dello sbarco, dove il Santo legò la barca (prossima allo scoglio con le orme delle ginocchia del Santo) e la seconda, più in alto, della Pietà, dove erasi fatta una capanna di frasche e nella quale passò la Quaresima.
Nel 1328 vi sorse un convento ed una chiesa di frati minori ove furono ospiti: il Beato Corrado da Offida, San Bernardino e nel 1459 il papa Pio II (Piccolomini). Il convento, abbandonato, lo acquistò il Marchese Guglielmi per trasformarlo nel bel Castello «Villa Isabella».
I gitanti sono ammessi a visitarlo e la squisita cortesia con la quale vengono ricevuti lascia più caro il ricordo di esserci stati. Per la signorile ospitalità dei Marchesi Guglielmi, hanno ricevuto regale accoglienza illustri personaggi fra i quali S. M. la Regina Elena.
Nell’isola ebbe i natali il poeta umanista Matteo dall’Isola del quale è. ben noto il poema in versi latini: La «Trasimenide». (Sec. XVI).
ISOLA POLVESE
(314 s. m.)
È la più estesa. Narra la leggenda che Trasimeno, figlio di Tirreno, si innamorasse della Ninfa Agilla, regina del luogo e che preso da gelosia si annegasse nel lago dando così ad esso il suo nome.
Fino al 1624 vi fu un convento di Olivetani, ed in esso ebbe ospitalità Giulio II (della Rovere). Il pittore Bernardino di Mariotto vi affrescò la Vergine con S. Andrea e S. Giovanni (oggi alla Pinacoteca di Perugia). Si ritiene che nella testa di quest’ultimo sia riprodotta quella di Gian Paolo Baglioni, il giustiziato da Leone X (Medici) nel 1520 a Roma. In quest’Isola fu istituita la Compagnia del Gonfalone. Nel 1632 vi si rifugiò, con la famiglia, il Duca di Guisa, francese, scampato dalla peste di Firenze.
Nel 1643 l’esercito fiorentino, comandato dal Principe Matias, fratello di Ferdinando II, Gran-duca di Toscana, mise a sacco quest’isola.
Credesi che vi fosse anche un convento di domenicani. Certo è che in queste Chiese vi lavorarono dei buoni pittori del XV e XVI secolo.
Anticamente era sede del Governatore del Lago. Dopo la soppressione del convento degli Olivetani, il possesso dell’Isola passò ai privati con bolla di Gregorio XVI (Cappellari) del 1832.
Attualmente è di S. E. Ugo Ojetti. È ricoperta da fitto bosco tenuto a bandita.
Nella punta ovest esistono ancora ben conservati, i resti del Castello con bastioni e torri merlate… melanconici testimoni di lotte fratricide!
ISOLA MINORE O ISOLELLA
(281 s. m.)
È la più piccola del lago. Per il suo fitto bosco e per la sua posizione, al ricovero dalla tramontana, è l’isola più graziosa del Trasimeno. Nella Chiesetta, (del secolo XVI), ricoveravasi un eremita, fino a pochi anni or sono.
Z. ROMIZI
PROPRIETA RISERVATA STAB.TI ALTEROCCA – TERNI 1936 – XIV20