La remata a scanella

La remata a scanella

La remata a scanella si pratica in piedi, con entrambe le mani, dal culaccio della barca (la poppa). È una voga a remo libero: senza scalmo o altra dotazione di collegamento tra remo e barca.

Il pescatore introduce la pala del remo in acqua in verticale come fosse un coltello, la ruota di un quarto e, quando è di piatto, tira a sé lo stillo (il braccio) facendo leva sul bordo, imprimendo così la spinta alla barca.
[E. F.]



Nella barca tradizionale del Trasimeno la tavola di poppa era rinforzata con stracci o gomma per evitare l’usura della tavlétta e del remo. Nel dopoguerra, con l’affermarsi dei motori fuoribordo, la tavlétta è stata sostituita da due mezzelune di collegamento, decretando la scomparsa di questa tecnica.

Per la remata a scanella si utilizzava la paitella, un remo lungo anche quattro metri, elastico e resistente, ricavato da un unico pezzo di legno, senza alcuna giuntura.

Si remava a scanella quando ci si allontanava dalla riva, per brevi spostamenti o, raggiunta la zona di pesca, per controllare le reti e mettere le file. Quella a scanella è la tecnica di voga meno rumorosa, ideale per la pesca con il giacchio.



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