10 Nov Lo Sbarchino al chiaro di Chiusi
Lasciamo l’automobile alle Torri, al confine tra Umbria e Toscana, percorriamo a piedi il sentiero della bonifica per circa tre chilometri.
Superato il campeggio, ci avviciniamo al pontile in legno del circolo canottieri. Poi continuiamo lungo la riva del chiaro, oltre la darsena, verso la Lenza Etrusca, la locale associazione di pesca sportiva.
Troviamo una grande varietà di piccole imbarcazioni, la maggioranza, come ovvio, sono quelle tradizionali del lago di Chiusi, ma ci sono anche barche in resina e curiose varianti in lamiera zincata.
Le barche, forse un centinaio, sono ormeggiate lungo il canale che porta al lago, all’imbocco del quale vi è una splendida distesa di ninfee. Su lato opposto c’è il prato attrezzato con i tavoli per picnic. Verso l’interno, a fianco dell’impianto di pescicoltura, c’è la zona con le barche tirate in secca e le reti stese ad asciugare.
Non ci sono motori a scoppio, vietati, ma soltanto motori elettrici; naturalmente non mancano i remi che qui vengono usati senza l’ausilio di scalmi e, se vi è un solo vogatore, pagaiando dal capitino di prua, come si vede nella foto sotto.
Ma perché il lago di Chiusi, come quello di Montepulciano, viene chiamato chiaro? Una prima risposta può darcela l’erudito milanese Giovanni Gherardini che dedicò al “chiaro” una voce del suo Voci e maniere di dire additate a’ futuri vocabolaristi, volume II, Milano, 1840, pp. 97-98.
§. XIV. CHIARO. Parlandosi di Laghi, Paduli, Mari, s’intende quella Parte più profonda di essi la quale non è ingombra né da canneti, né da piante acquatiche, né da sedimenti, né da altro, e dove per conseguenza l’acqua è chiara e libera.
- Il lago di Bientina… è diviso in due porzioni, cioè nel chiaro e nel palude. Il chiaro, ch’è nel mezzo, deve propriamente dirsi lago; è profondo, sta sempre pieno d’acqua chiara,… e non ha piante acquatiche. [Relazioni d’alcuni Viaggi fatti in diverse parti della Toscana, ec., dal dott. Gio. Targioni Tozzetti. Edizione seconda. Firenze 1768, nella Stamp. Granducale, tomo I, pagina 304].
- Il lago ha nel mezzo un chiaro di figura ovale; intorno poi ha vasti marazzi. [Relazioni d’alcuni Viaggi fatti in diverse parti della Toscana, ec., dal dott. Gio. Targioni Tozzetti. Edizione seconda. Firenze 1768, nella Stamp. Granducale, tomo I, pagina 451].
- Il chiaro del mare non si può trovare se non che nel mezzo agli oceani: i piccoli mari, tra’ quali si può comprendere il Mediterraneo, sono troppo rinterrati dai sedimenti de’ fiumi, e verisimilmente non hanno alcuna porzione del loro fondo che conservi l’antica faccia nativa [Relazioni d’alcuni Viaggi fatti in diverse parti della Toscana, ec., dal dott. Gio. Targioni Tozzetti. Edizione seconda. Firenze 1768, nella Stamp. Granducale, tomo 5, pagina 296 – tomo 8, pagina 296, e indietro tomo 1, paina 459 ].
- Ogni lago o palude suole avere il suo chiaro ed i suoi paglieti: nel solo palude di Fucecchio oggidì non si ravvisa altro che un solo e continuato paglieto, né più si distingue dove sia il chiaro. [Ragionamento del dott. Gio. Targioni Tozzetti sopra le cause e sopra i rimedj dell’insalubrità dell’aria della Valdinievole. Firenze, 1761, Stamp. Imperiale, tomo 1, pagina 246 – tomo 2, p. 549 e altrove].
- Si fa ancora (la caccia alle folaghe) nella Valdichiana sul chiaro di Chiusi. [Ornitologia toscana, ossia Descrizione e storia degli uccelli, ec., del dott. Paolo Savi. Pisa, dalla tipografia Nistri, 1827. tomo 3, pagina 7].
- Due cacciatori vanno a porsi in un sito del chiaro, che non sia molto distante dai canneti. Questi uccelli (le folaghe) hanno costume d’autunno e d’inverno, quando sono uniti in branchi, di dormire nel mezzo del chiaro l’uno accanto all’altro. [Ornitologia toscana, ossia Descrizione e storia degli uccelli, ec., del dott. Paolo Savi. Pisa, dalla tipografia Nistri, 1827. tomo 3, pagine 10 e 7 – Viviani citato in Ragionamento del dott. Gio. Targioni Tozzetti sopra le cause e sopra i rimedj dell’insalubrità dell’aria della Valdinievole. Firenze, 1761, Stamp. Imperiale, tomo 2, pagina 539, 543 e altrove].
Torniamo allo Sbarchino ricordando che è davvero facile da raggiungere. In automobile seguendo le indicazioni per il lago di Chiusi o quelle per il ristorante Pesce d’oro; il parcheggio si trova a una cinquantina di metri dagli ormeggi. In bicicletta percorrendo il sentiero della bonifica del Canale Maestro della Chiana, circa sette chilometri dopo aver lasciato Chiusi Scalo.
[E. F.]
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